Asse nel parco naturale di Campo dei Fiori

Tre fotocamere della serie Asse Q6225-LE permette di coprire gran parte di questo parco, situato vicino alla città di Varese, grazie alla sua elevata capacità di zoom e all'integrazione con il VMS del Security Center di Geneteca.

L'autorità del Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori Richiedeva un solido sistema di sicurezza, che permetterebbe la tutela dell'ambiente e dei suoi abitanti, poiché l'obsoleto sistema di sorveglianza analogico non rispondeva alle esigenze richieste. Questo è il motivo per cui l'infrastruttura analogica esistente è stata sostituita da una soluzione basata sulla tecnologia digitale Axis.

Il Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori è un ente di diritto pubblico situato a pochi chilometri a nord della città di Varese (Italia).

Istituito dalla legge regionale. 17 di 19 Marzo 1984 e ampliato da 2009, si estende su circa 6.300 ettari di terreno in 17 comuni e due comunità montane della provincia di Varese. La sua posizione geografica e le sue caratteristiche geologiche hanno favorito lo sviluppo di una vegetazione molto diversificata, con aree ricche di fauna. Tra le presenze storico-architettoniche importanti si segnala il complesso del sacro monte di Varese (Classificato come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco), il Gran Hotel, Ville in stile liberty, l'abbazia di Ganna e la Rocca di Orino.

Asse Q6225-LE

Nel mese di ottobre 2017, Un violento incendio divampò nel parco, lasciando dietro di sé una grande devastazione. Per quasi un mese, Diversi focolai hanno coinvolto vigili del fuoco e agenti della Protezione Civile in un feroce sforzo di difesa delle foreste, Animali, Abitazioni e aziende. Più di 350 ettari di foresta e i danni stimati hanno superato 2.000.000 di euro. Successivamente, Pollici 2019 Un nuovo incendio doloso ha devastato alcuni 318 ettari di superficie forestale.

Di fronte alla minaccia di incendi sempre più estremi a causa del cambiamento climatico, l'ente Parco ha ravvisato la necessità di installare un robusto sistema di sorveglianza che proteggesse il parco e i suoi abitanti.

Per l'Ente Parco, E' chiaro che portare avanti gli interventi nelle foreste e nelle infrastrutture è di fondamentale importanza. È necessario rispettare l'ambiente e prendersi cura del territorio con progetti e continuità, con una prospettiva a lungo termine.

E' in questa prospettiva che Maurizio Fratini, CTO di Servizio di sicurezza rosso, Partner di Axis e consulente per l'Ente Parco, proposto di sostituire l'obsoleto sistema di sorveglianza analogico con una soluzione integrata composta da telecamere di rete Axis con moduli di deep learning integrati e software di gestione video di Genetec.

“L'esigenza dell'autorità del Parco era quella di disporre di telecamere di rete dotate di potenti capacità di zoom e di analisi video avanzate, considerando l'ampia area da monitorare. C'era bisogno anche di un cervello, le telecamere che sono state installate sono progettate come sensori IoT, soprattutto considerando la scalabilità futura”, commenta Maurizio Fratini.

Il progetto è stato realizzato in due fasi. In un primo momento, ha optato per il monitoraggio e la ricerca proattivi e poi si è deciso di orientarsi verso la Analisi predittiva.

L'Ente Parco ha trovato una soluzione che risponde alle sue esigenze e ne apprezza l'efficacia e la semplicità di funzionamento, che offre tutta la flessibilità necessaria per qualificarsi come best practice per chi ha a che fare con gli incendi boschivi.

Con solo 3 telecamere del Serie Axis Q6225-LE, E' stato possibile coprire gran parte dell'area del parco, grazie all'elevata capacità di zoom e all'integrazione con il Security Center VMS de Genetec. La sala di controllo remoto è dotata di due monitor, uno che mostra la mappa del parco e l'altro che trasmette le immagini dalla telecamera.

Questa configurazione incorporata utilizza i metadati per consentire agli operatori di reagire a potenziali situazioni di rischio, identificando la loro esatta posizione per un ulteriore esame. L'alta qualità delle immagini facilita anche l'utilizzo delle immagini video per scopi di ricerca, analizzare a posteriori dove e come si è sviluppato l'incendio.

Tra le priorità che sono state affrontate in una seconda fase c'è la prevenzione per limitare e cercare di contenere ed eliminare eventi come gli incendi boschivi che comprometterebbero l'ecosistema montano, impattando su un patrimonio di grande importanza naturalistica.

Anche l'intervento umano è stato rafforzato con tecnologie innovative, effettuare la sorveglianza territoriale con sistemi ottici che permettano l'osservazione di un ampio territorio anche da remoto.

I moduli di deep learning integrati nelle telecamere aprono la strada al sistema per rilevare e fornire informazioni cruciali per l'analisi predittiva. Le telecamere apprendono le condizioni stabili della foresta e, con analisi dedicate, simulare potenziali situazioni di rischio in base ai cambiamenti.

In questo senso, Attualmente sono in corso valutazioni di tre diversi scenari, con l'obiettivo di selezionare le soluzioni ottimali per ogni contesto e validarle a livello tecnico-scientifico. L'intenzione dell'ente Parco è quella di diventare un punto di riferimento, Una buona pratica da seguire da parte di altre istituzioni interessate alla prevenzione e alla tutela del territorio.

Un ulteriore valore aggiunto è stato dato con l'attivazione di tablet per le unità mobili e per i direttori delle Operazioni Antincendio, al fine di avere informazioni in tempo reale sulla situazione e sull'evoluzione di possibili incendi ma anche come strumento di analisi della prevenzione.

“Poiché il fuoco più pericoloso è quello che non si vede, che si sviluppa sottoterra e tecnicamente si chiama 'root to root', In futuro, si sta valutando la possibilità di aggiungere telecamere termiche al sistema, che ti permetterebbe di ricevere un allarme. se la temperatura del suolo era fuori dalla norma”, Dice
Maurizio Fratini.


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Di • 26 Giu, 2024
• Sezione: Studi di casi, Controllo dei sistemi, Sicurezza urbana, Videosorveglianza